Sembrano banali dolori mestruali che in realtà hanno un’origine e un’intensità diversi. Sono quasi il 20% delle donne ad esserne colpite e spesso molte di loro non sanno di averla.
22 nov 2006 - 22:20 Aggiornamento 20 nov 2014 - 18:36 0
Endometriosi
Sembrano banali dolori mestruali che in realtà hanno un’origine e un’intensità diversi. Sono quasi il 20% delle donne ad esserne colpite e spesso molte di loro non sanno di averla.
È l’endometrio a essere coinvolto, il tessuto che ricopre la parete interna dell’utero, che normalmente ogni mese si accresce e poi si sfalda e provoca le mestruazioni. Come riportato anche dal Corriere della Sera, in questi casi l’endometriom cresce all’esterno della sua sede, invece di svilupparsi all’interno dell’utero, ad esempio vicino alle ovaie, alle tube o alla superficie esterna dell’utero stesso. E proprio qui nasce il problema! Tale tessuto non viene completamente eliminato mensilmente con il ciclo. Ed è quello che resta all’interno dell’organismo che spesso poi provoca delle perdite di sangue e, a lungo andare, anche la formazione di cisti o aderenze.
Gli esami
Se si soffre di dolore molto intenso durante le mestruazioni, è bene rivolgersi al ginecologo, che attraverso la visita può già rilevare la presenza di cisti o tumefazioni, oltre ad essere identificate da un’ecografia transvaginale. La certezza si ottiene però con la laparoscopia, uno strumento ottico che viene introdotto nella cavità addominale attraverso una piccola incisione nei pressi dell’ombelico.
Come si risolve
La soluzione può essere medica o chirurgica. Nel primo caso, attraverso farmaci antidolorifici si tiene a bada il dolore; in più, di solito viene somministrata la pillola anticoncezionale, che blocca l’ovulazione impedendo la formazione mensile dell’endometrio. Anche la gravidanza può essere una ‘cura’ efficace, proprio perché per alcuni mesi viene interrotto il ciclo mestruale. Le terapie tuttavia servono solo per evitare la progressione della malattia, ma per eliminare quel che si è già formato, bisogna intervenire chirurgicamente, tramite laparoscopia (la rimozione può essere effettuata anche durante l’esame diagnostico).
